Virus sinciziale nei bambini: che cos’è e come intervenire.

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Virus sinciziale: che cos’è questo virus che sta tanto preoccupando i genitori.

Il virus respiratorio sinciziale è una causa molto comune di infezioni respiratorie nei bambini piccoli.

E’ molto diffuso, e, come il virus dell’influenza, ogni anno ce lo ritroviamo a bussar la porta.

Come si trasmette il virus sinciziale

Il virus sinciziale è un tipo di virus che si trasmette per via aerea. Può essere trasmesso attraverso l’inalazione di goccioline generate da uno starnuto o dalla tosse, o mediante contatto diretto delle secrezioni nasali infette con le membrane mucose degli occhi, della bocca o del naso. 

Il periodo di maggiore contagiosità è compreso tra novembre e aprile, con un picco nei mesi di gennaio, febbraio e marzo.

I sintomi tipici includono naso che cola, febbre, tosse e respiro sibilante e, se l’infezione è grave, può portare a disfunzioni respiratorie.

Il virus sinciziale nei bambini

ll virus respiratorio sinciziale è una causa molto comune di infezione dell’apparato respiratorio, in particolare nei bambini. Quasi tutti i bambini, infatti, contraggono l’infezione nei primi 4 anni di vita e molti nel primo anno. L’infezione non rende immuni, per cui è possibile poi riammalarsi, anche se generalmente ciò avviene in maniera meno grave.

Il boom dell’epidemia avviene di solito nei mesi invernali e all’inizio della primavera.

Il VRS è la causa più comune di malattia dell’apparato respiratorio inferiore nei piccoli lattanti ed è

la causa di oltre 50.000 ricoveri ogni anno negli Stati Uniti nei bambini d’età inferiore ai 5 anni.

Come evolve il virus

In un primo momento, l’infezione spesso deriva da una malattia dell’apparato respiratorio superiore,

a cui si aggiunge una congestione e febbre all’apparato respiratorio inferiore, il che causa molto frequentemente bronchiolite e talvolta polmonite con tosse e difficoltà respiratoria. Le infezioni successive interessano generalmente l’apparato respiratorio superiore.

I neonati sono i soggetti più a rischio

I bambini più piccoli, i neonati o comunque bambini nei primi mesi di vita, sono a maggior rischio di sviluppare una forma più grave di malattia.

Nei nati prematuramente o con una malattia polmonare cronica, o che hanno alcune malattie cardiache e neuromuscolari, l’infezione da VRS può portare a gravi complicazioni respiratorie (insufficienza respiratoria con mancanza di ossigenazione) e polmonite, che può diventare pericolosa per la vita.

La diagnosi

Come avviene la diagnosi del virus sinciziale.

La diagnosi si basa sui sintomi e sulla loro presenza in determinati periodi dell’anno, ma spesso è difficile perché i sintomi del Virus Respiratorio Sinciziale assomigliano a quelli di altre comuni infezioni.

Tuttavia, la malattia in altri membri della famiglia, o all’asilo e lo specifico periodo dell’anno possono essere un indizio da cui partire.

Oltre alla storia completa del bambino e alla sua visita, un test delle secrezioni respiratorie (tampone nasale o salivare) può mostrare la presenza del virus sinciziale.

Come possiamo curarlo

In verità, non sono indicati farmaci specifici per trattare le malattie causate da questo specifico

virus. La cura si basa sul trattamento degli effetti del virus sul sistema respiratorio.

Nei casi più gravi però si può:

  • Fornire ossigeno supplementare se vi è insufficienza respiratoria (saturazione ossigeno inferiore a 92%);
  • Infondere liquidi per via endovenosa (per prevenire la disidratazione);
  • Alimentare tramite un tubicino che dal naso va nello stomaco ;
  • Usare farmaci broncodilatatori per aerosol (per aprire le vie respiratorie);
  • Impiegare farmaci antivirali (raramente, solo per bambini molto gravi o ad alto rischio).

Perché quest’anno si parla di un boom dei casi da virus sinciziale

Due mesi fa è stata lanciata una vera e propria allerta dai diversi ospedali italiani che quest’anno stanno registrando un boom di ricoveri di bambini a causa di questo virus.

Ma perchè?

Il Bambino Gesù si ritrova a gestire oltre 20 ricoveri al giorno a causa dell’epidemia, quest’anno arrivata con oltre un mese di anticipo.

Quest’anno, infatti, si diche che abbiamo un numero di ricoveri 5 volte più alto di quello che avevamo nel 2019,

ovvero prima del Covid.

Ciò è dovuto al fatto che, lo scorso anno, le misure anti-Covid hanno permesso di limitare notevolmente la sua circolazione.

In questo modo, molte persone hanno ridotto la loro risposta anticorpale nei confronti del virus. In poche parole, è diminuita la capacità di resistere al patogeno, in particolare per le neomamme che hanno vissuto il periodo della gravidanza in quarantena. Ciò ne ha conseguito che le difese immunitarie non hanno avuto modo di combatterlo per lungo tempo. E di conseguenza, la neomamma non ha avuto modo di trasmettere anticorpi al suo cucciolo.

Il problema, come abbiamo detto infatti, è soprattutto per i più piccini.


Quali sono le precauzioni che una mamma può adottare per prevenire il virus sinciziale?

Si raccomanda, attraverso le linee guida sanitarie, che i bambini ad alto rischio

sia perché prematuri, o perché vi è la presenza di malattie cardiache, polmonari o neuromuscolari

e altre malattie debilitanti, ricevano il farmaco palivizumab per proteggerli dalle gravi complicazioni della malattia.
Il Palivizumab è un anticorpo monoclonale (un anticorpo contro VRS, costruito in laboratorio) che di solito viene somministrato mensilmente durante la “stagione” del Virus Respiratorio Sinciziale, dal tardo autunno alla primavera, con semplici iniezioni intramuscolari.

Questo permette di ridurre la gravità della eventuale malattia e abbrevia il soggiorno in ospedale.

Inoltre, per proteggere i bambini fragili è importante che tutte le persone in contatto con lui si lavino sempre le mani con acqua calda e sapone prima di toccarlo.

E’ importante poi tenere il bambino lontano dalle aree affollate e chiuse ,come i centri commerciali.

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